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Walter Amaducci: Articoli



Epoca del Coronavirus



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ALIO MODO
IN UN ALTRO MODO


Chi arriva a San Pietro ora trova tutto chiuso e sulla porta della chiesa affisso un grande cartello quasi raggelante: "A causa dell'emergenza coronavirus sono sospese tutte le attività della parrocchia e tutte le Messe d'orario festive e feriali". La prima settimana è andata così, con un'unica eccezione: ogni giorno, dalle 18 alle 19 la chiesa è stata ed è sempre aperta con il Santissimo Sacramento esposto per la preghiera personale di adorazione (uno per panca, una panca sì e una no) e col sacerdote disponibile per le Confessioni (dentro la cappellina invernale, con quattro metri di distanza tra confessore e penitente...) Non sono mai mancate persone a pregare e a confessarsi! Nel medesimo periodo sono aumentate in maniera esponenziale le telefonate, numerose e lunghe.

Sabato 14 marzo: la svolta. Avevo dato appuntamento su Meet alle ore 15 a tutti i catechisti e alle 18 al team dei quattro coordinatori del Gruppo Famiglie per avviare delle attività basate sui collegamenti online. Lo stesso avevo chiesto allo staff del Noviziato-Clan degli scout e poi agli educatori dell'Azione Cattolica.

La facilità di tali collegamenti (ora usiamo praticamente tutti l'applicazione Zoom) ci ha sorpresi e perfino entusiasmati (due catechiste erano collegate dall'estero!). Ho chiesto ai catechisti di attivare una rete analoga con le famiglie dei ragazzi. E anche questa è partita. Ci siamo incontrati coi giovani del Clan, poi coi Ministri dell'Eucaristia, con il gruppo dei Fratelli degli ammalati (personalmente ho collegato gli alunni del Terzo anno della Scuola di Teologia e domani sera riprenderemo le lezioni, mentre quelli di Seconda potranno così sostenere gli esami di Ecclesiologia).

Va notato che questa modalità ci ha poi allenato per altri incontri informali, magari con tre o quattro persone, di tipo organizzativo ma anche di verifica e di condivisione.

In tal modo, a catena o a cascata, sono riprese molte delle attività formative, di incontro o di preghiera che per un attimo erano rimaste come in standby.

La rivincita più affascinante è stata quella del Ritiro spirituale della Quaresima che era in programma domenica a Pietrarubbia nel Monastero di Suor Gloria Riva. No problem! Ci siamo dati appuntamento alle 14,45 su Zoom e Suor Gloria ha potuto offrirci spunti di meditazione rivisti e aggiornati, cioè capaci di andare al cuore di "questa Quaresima" ricca di tutte quelle penitenze non scelte che sono un'efficace segnaletica stradale nel cammino spirituale verso la celebrazione di una Pasqua sicuramente e dolorosamente inedita. Perché, come fu quella di Gesù?

don Walter
Barca Corona - 25 marzo 2020


SPECIALE CATECHISMO



Sabato 14 marzo, l'appuntamento su Meet alle ore 15 con tutti i catechisti ha segnato la ripresa delle attività parrocchiali basate sui collegamenti online.
Il supporto tecnico della catechista insegnante Alga è stato determinante perché pochissimi di noi fino a quel momento sapevano dell'esistenza di Hangouts, di Meet o di Zoom.
Ora maneggiamo e padroneggiamo questi strumenti come fossero posate da tavola e l'applicaziome Zoom ci è diventata così familiare da affiancare l'e-mail o WhatsApp che fino pochi anni or sono ci sarebbero sembrate soluzioni da fantascienza
La proposta da me avanzata di provare a mettere in piedi collegamenti analoghi con le famiglie dei bambini ha trovato un'accoglienza pronta ed entusiasta. Le testimonianze di quei primi momenti sono troppo belle per lasciarle cadere. Eccole riportate qui di seguito.

don Walter
Barca Corona - 27 marzo 2020


NOI INFORMALI



«Conversiamo da cristiani sulle problematiche del momento»: in questi termini era sintetizzato il programma che ha accompagnato domenica l'invito ad un incontro "informale" su Zoom inviato al Gruppo delle Famiglie di San Pietro. Dopo il ritiro guidato da suor Gloria Riva, ci siamo resi conto che questa "emergenza" ci costringe ad andare al nocciolo della questione, verificando la solidità delle fondamenta su cui stiamo costruendo la nostra intera esistenza.

La prima convinzione che ci ha consentito di dare spazio e voce alle grandi domande della vita è stata quella di non poter aprire delle parentesi rimandando al dopo le questioni importanti. Ogni attimo, ogni ora, ogni giorno ci offrono la possibiliità di scolpire, innalzare o tessere un autentico capolavoro con il materiale che ci ritroviamo tra le mani.

La sfida che la nostra fede non può sorvolare è tra le più insidiose: è possibile ancora fidarsi di Dio, credere alla sua onnipotenza e contemporaneamente alla sua bontà? L'esperienza del male in tutte le sue forme, la sensazione dell'abbandono di Dio che Gesù stesso ha sperimentato, in che misura hanno a che fare con i concetti di castigo e di prova che ricorrono così spesso nei Libri sacri della Rivelazione?

Ci siamo accorti che poter parlare tra noi e confronatrci su queste tematiche rientra in quel complesso di beni e di doni che le difficoltà e le restrizioni della situazione presente non possono e non devono farci dimenticare. Abbiamo ancora e sempre motivi grandi per rendere lode a Dio, mentre continuiamo ad implorare il suo aiuto nella supplica di intercessione che rimane l'espressione più elementare della nostra reale confidenza in Lui.

don Walter
Barca Corona - 31 marzo 2020


SE CRISTO NON È RISORTO,VANA È LA VOSTRA FEDE

(Prima Corinzi 15,17)



«Invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti... » e così la nostra fiducia in Lui che ha vinto la morte mantiene saldo il suo fondamento!

Questa fiducia non annulla gli assalti del dubbio e della tentazione, soprattutto quando siamo sommersi dal trionfo del non senso, dell'ingiustizia, del male fisico e morale, della sofferenza e della morte di questo corpo: nell'ora delle tenebre si piange e si suda sangue! Poi la tenebra ricopre il mondo e perfino Dio sembra sparito (...perché mi hai abbandonato?). Ma Lui è lì al tuo fianco e piange con te (e Gesù pianse) ma ti chiede di non mollarlo, perché il trionfo definitivo appartiene alla Vita!

Ci è dato di vivere una Pasqua diversa, con la possibilità di entrare ancora più a fondo in quella di Gesù, di fare più nostri "gli stessi sentimenti di Cristo Gesù", senza aggirare il Calvario percorrendo una circonvallazione che non esiste per il discepolo vero. Gli appuntamenti che contano li dà Lui: luoghi e orari possono cambiare, talora a ritmo accelerato, ma la capacità di esserci non ci viene mai meno. È Lui che ce la dà, basta accorgersene ed accoglierla.

Se «tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio» non sarà certamente questo tempo straordinario a fare eccezione! Buona Pasqua a tutti voi cari amici e cari fratelli.

don Walter
Barca Corona - 9 aprile 2020


RISCOPERTA DELLA BIBBIA COME PAROLA DIO



In occasione di alcune catechesi di questo periodo pasquale, a cominciare dalla domenica della Divina Misericordia, abbiamo riflettuto a lungo sulla difficoltà dei primi discepoli di Gesù, inclusi gli Apostoli, a comprendere le Sacre Scritture. C'è come un ritornello, una presa d'atto ricorrente nelle loro testimonianze: non avevano ancora compreso la Scrittura!

Anche in questa terza domenica di Pasqua la straordinaria esperienza dei due discepoli di Emmaus registra la svolta decisiva a partire dal duro rimprovero dello sconosciuto che li ha affiancati lungo la via, Gesù risorto, che i loro occhi sono incapaci di riconoscere:

«Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Luca 24. 25-27)
La sera di Pasqua fu Gesù stesso a intervenire con un aiuto dall'alto: «Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture» (Luca 24,45) aiuto che diventerà pieno e permanente con la discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.

Abbiamo preso atto che in questo periodo di restrizioni niente e nessuno ci può impedire un contatto quotidiano con la Bibbia, addirittura con la possibilità, per tanti di noi, di farlo in modo più costante, più calmo e più profondo.

Resta indispensabile anche per noi, in questa frequentazione della Sacra Scrittura, la guida del Maestro interiore che è lo Spirito Santo. Ma sappiamo anche che i primi passi richiedono una decisione e un impegno non delegabili e anche un aiuto specifico, come può essere quello del GRUPPO BIBLICO che giovedì prossimo 30 aprile alle ore 21 prenderà il via su Zoom. Auguro a tutti voi di compiere con decisione e convinzione qualcuno dei sette passi già illustrati.

SETTE PASSI - per scendere in profondità nella conoscenza della sacra scrittura e viverla nell'obbedienza: leggere - comprendere - sapere - accettare - vivere - perseverare - ricominciare.

don Walter
Barca Corona - 25 aprile 2020


SANTA MESSA COL POPOLO



Da lunedì 18 maggio riprenderemo la celebrazione della Santa Messa aperta al popolo, anche se con tutte le restrizioni imposte dal Protocollo firmato il 7 maggio scorso dalla Conferenza Episcopale Italiana, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero degli Interni. Le prime Messe festive saranno celebrate sabato 23 maggio e domenica 24 maggio.

Il vescovo Douglas, con una lettera apposita, ha disposto le linee di attuazione delle norme del Protocollo e ha indicato gli orientamenti per la ripresa dell'attività pastorale per l'immediato futuro. Molti hanno già avuto la possibilità di conoscere questo testo, ma ho ritenuto opportuno riportarlo integralmente nelle pagine che seguono quale quadro di riferimento non solo per l'esecuzione delle precise indicazioni ivi contenute ma anche per l'elaborazione di suggerimenti e di proposte riguardanti la nostra vita parrocchiale per il periodo estivo ormai alle porte.

Per quanto riguarda gli orari delle celebrazioni nella chiesa di San Pietro, dovremo iniziare nel segno della provvisorietà, per poter poi adeguare la risposta alle esigenze concrete della gente che emergeranno con le prime esperienze. Occorreranno pazienza e collaborazione.

Nei giorni feriali la Santa Messa sarà celebrata alle ore 18,30

Nei giorni festivi (sabato pomeriggio compreso) gli orari saranno i seguenti:
mattino: ore 8 ore 10 ore 11,30
pomeriggio ore 17 ore 18,30

In chiesa saranno segnati i posti che si potranno occupare, già distanziati l'uno dall'altro. I membri di una stessa famiglia che vivono quotidianamente insieme potranno accomodarsi nella medesima panca mantenendo la distanza prevista dalla panca occupata più vicina. Una volta sistemati nella propria panca i fedeli vi resteranno fino al termine della Messa. Per la Comunione sarà il celebrante a recarsi da ogni singolo fedele che riceverà l'ostia restando al proprio posto.

Saranno indispensabili nuovi servizi prima, durante e dopo la celebrazione:
servizio d'ordine per regolare l'accesso e il deflusso dei fedeli,
servizio di igienizzazione al termine di ogni celebrazione,
servizio periodico frequente di pulizia e igienizzazione della chiesa.

Oltre la chiesa, non saranno accessibili altri locali della parrocchia fino a nuove disposizioni, tranne la sede della San Vincenzo che anche nelle settimane scorse è sempre stata attiva per il suo servizio nei confronti delle famiglie bisognose.

Continuiamo a mantenere i contatti attraverso le videochiamate e a svolgere tuttte le attività possibili con i ragazzi e con i gruppi, a cominciare dalla Scuola Biblica del giovedì sera.

Viviamo questa attesa con un gioioso senso di gratitudine e di rinnovata consapevolezza del grande dono costituito dalla Celebrazione Eucaristica per la vita di noi cristiani.

don Walter
Barca Corona - 16 maggio 2020


CULMINE E FONTE




Con molte restrizioni, precauzioni continue... eppure siamo ripartiti con una gioiosa fiducia e con una serena certezza: tra tutte le possibilità di ritrovarci insieme la più essenziale è di nuovo aperta a tutti. La Santa Messa è davvero il culmine e la fonte di tutta la vita cristiana! La misura del senso doloroso di privazione e anche dell'amarezza per aver costatato il prevalere di priorità indegne nell'esercizio delle libertà personali e comunitarie, sono state la preziosa verifica della nostra autentica identità cristiana.

Ci siamo comprensibilmente commossi sperimentando quanto fosse viva in tutti noi quest'anima dell'attesa, quanto ci fosse cara una comunione ecclesiale che è al tempo stesso incontro profondo con Dio e unità ineguagliabile tra fratelli. La Messa esprime ma soprattutto alimenta e raffoza questi legami che ci vengono dall'alto, che non sono opera nostra se non nell'accoglienza umile, rinnovata e convinta di un dono che ci precede. Le sette Messe festive dell'Ascensione hanno consentitto a tutti coloro che lo desideravano di potere partecipare: a nessuno è mancato il posto, per quanto distanziato!

Siamo tutti riconoscenti a coloro che in questa ripresa si sono resi disponibili per il servizio d'ordine: cerchiamo di agevolare il loro compito attenendoci diligentemente alle disposizioni di legge e alla normativa che regola la partecipazione alla Messa in tutti i suoi aspetti. Ringrazio anche le persone (almeno due) che al termine di ogni celebrazione provvedono ad igienizzare tutte le panche della chiesa: sono nuovi ministeri non meno preziosi di quelli tradizonali!

don Walter
Barca Corona - 30 maggio 2020


IL PASSO LENTO DELLA RIPARTENZA



La Santa Messa delle ore 18.30 di lunedì 18 maggio ha siglato l'atto della ripartenza. Dopo settanta giorni di impedimenti la partecipazione dei fedeli alla Celebrazione Eucaristica è stata di nuovo possibile, pur con tutte le cautele e le restrizioni che ancora perdurano.

Ma quello che subito ci ha colpito e che ha avuto conferme ricorrenti in queste settimane è stato il fenomeno delle velocità diverse, nelle normative e nei comportamenti, nei protocolli e negli ambienti, nei discorsi e nei fatti.

Dopo aver ribadito e sperimentato a vari livelli che la Santa Messa è davvero il culmine e la fonte di tutta la vita cristiana, non abbiamo certamente dimenticato o pensato di archiviare gli altri momenti complementari e generativi della nostra vita di fede. E così col passare dei giorni risalta sempre di più la riserva sull'uso degli ambienti parrocchiali e la selva di divieti o consigli al limite dell'inestricabile per tutto ciò che riguarda l'attività ordinaria di una comunità cristiana.

Fino a quando? La domanda torna assillante e non ci si può consolare col fatto che questo freno a mano tirato renda difficoltosa la ripartenza e l'andatura di tante altre attività della vita associata. Ma ciò che rischia di logorare non è certamente la necessità di prudenza e pazienza da coniugare insieme a coraggio e creatività: ciò che sconcerta è la palese assenza di parametri fondati e coerenti, è la dimenticanza dell'analogia, è l'assuefazione alla contraddizione che rende l'arbitrio individuale un costume, ormai suffragato dall'esperienza e dalla pretesa dell'impunibiltà.

Queste osservazioni vanno condivise, queste denunce vanno fatte, dopo di che l'alveo della legalità torna ad essere ribadito e invocato con consapevolezza accresciuta, proprio perché è solo ripartendo da tale premessa che si può avere la forza e il diritto di chiedere e aspettarsi una normativa adeguata e coerente.

Se non abbiamo potuto vivere insieme le Celebrazioni Pasquali e abbiamo cercato e trovato modi e aiuti alternativi per attingere comunque al cuore del Mistero centrale della nostra fede, non ci lasceremo abbattere per la necessità di rinunciare all'espressione esterna della nostra festa parrocchiale. Vorrà dire che ci raccoglieremo con maggiore intensità e profondità a meditare sul significato della devozione al nostro Santo Patrono, soprattutto quando di tratta di un santo del calibro di Pietro, Principe degli Apostoli.

don Walter
Barca Corona - 24 giugno 2020


QUESTO AVVENTO




Il nuovo Anno Liturgico è appena iniziato. Con la Prima domenica di Avvento abbiamo ripreso il cammino dell'attesa, ovvero di una scuola dell'attesa che, essendo una dimensione permanente dell'esistenza, non conosce soste o parentesi, ma solo tappe da riconoscere e ricondurre con rinnovata consapevolezza al programma dell'intero viaggio.

Due opportunità ci hanno sollecitato a non subire passivamente lo scorrere dei giorni e il ritorno degli appuntamenti tradizionali che caratterizzano il mese di dicembre e che culmineranno nelle celebrazioni natalizie: il ritiro spirituale e il nuovo messale romano.

Il ritiro di Avvento e quello di Quaresima sono da sempre un richiamo esplicito e concreto a iniziare i tempi forti con una sosta di meditazione e di preghiera. Tale momento, anche quando è ridotto nei tempi (come è accaduto quest'anno) può aiutare e rimotivare il personale cammino di conversione e di ascesi, che trova sempre nel sacramento della Confessione il suo sostegno imprescindibile.

Il nuovo messale ci dà l'occasione di riscoprire i testi liturgici, quelli della preghiera ufficiale della Chiesa, che da sempre costuituiscono la prima scuola di fede per la comunità cristiana. Le piccole variazioni che troviamo nella nuova traduzione italiana non devono assorbire tutta la nostra attenzione, ma piuttosto spingerci ad accorgerci di tutto il ricco contenuto che ogni domenica ci viene imbandito e che agevola la nostra partecipazione alle due mense alle quali il Signore risorto ci invita: la mensa della Parola e la mensa dell'Eucaristia

don Walter
Barca Corona - 2 dicembre 2020


È NATALE !



Un Natale all'insegna del rimpianto? Da vari mesi, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, siamo sollecitati e provocati a vivere al meglio le situazioni, le relazioni e gli impegni, le fatiche e le pause di sollievo, cercando quell'essenziale che alla sera possiamo serenamente collocare a bilancio nella colonna attiva. Perfino la nostra Pasqua "rubata" ha potuto quest'anno trasformarsi in una partecipazione unica e feconda a quella di Cristo Signore.

Così potrà accadere a Natale. Maria e Giuseppe non avevano progettato così quella Natività! Non erano a Betlemme per scelta propria e dovettero prendere atto che «per loro non c’era posto nell’alloggio». Accolsero quel Bimbo come potevano, con l'amore, la cura (lo avvolse in fasce) e la tenerezza che prevalsero sul rammarico, così che la "grande gioia" annunciata dagli angeli ai pastori fu prima di tutto la loro gioia. E sarà anche la nostra!

Perché se questo Natale 2020 non avrà al centro il Festeggiato, meno di altri anni potremo incolpare la cornice che si mangia il quadro. «Ecco: sto alla porta e busso»: i frastuoni della mente e del cuore saranno sempre più assordanti e pericolosi di quelli esteriori. "Ma in casa mia comando io!": così sia, nel senso più giusto e nella maniera più convinta.

don Walter
Barca Corona - 11 dicembre 2020






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